In viaggio via lago, fiumi, canali e mare
da Locarno verso Milano e Venezia
Tra passato e presente
L’acqua è il principale elemento naturale di collegamento tra regioni, territori e Stati. Così è anche per il fiume Ticino che nasce sul massiccio del San Gottardo, scende verso il Locarnese e sfocia nel Lago Maggiore collegando il Ticino con la Lombardia e il Piemonte e contribuendo con le sue acque ad arricchire l’ecosistema delle due regioni e del Parco del Ticino. Il Lago Maggiore, il fiume Ticino e i suoi canali (idrovia Locarno-Milano-Venezia), fungevano da vie di trasporto per persone e merci; si pensi ad esempio al trasporto del marmo di Candoglia per la realizzazione del Duomo di Milano, allo spostamento dei soldati tra i castelli in epoca viscontea o al trasporto del legname dalle valli ticinesi verso Milano per la costruzione delle case fino al 1800.
La costruzione del sistema di canali del Naviglio Grande risale al 1200. Realizzato in origine per irrigare i campi agricoli, funzione che ricopre ancora oggi, fu in seguito trasformato per permettere il trasporto su acqua da e verso Milano.
Questa via d’acqua, naturale e edificata, testimonia l’importante ruolo storico di collegamento e di via di trasporto che oggi viene valorizzato e riscoperto grazie a iniziative promosse dal Canton Ticino, della Lombardia e del Piemonte.
L’affascinante itinerario dell’idrovia Locarno-Milano-Venezia è stato oggetto di numerosi progetti transfrontalieri con lo scopo del ripristino della navigabilità e della fruibilità turistica lungo i corsi d’acqua e attraverso i parchi del Ticino, inizialmente nel contesto dell’esposizione universale Expo 2015 di Milano e ora tramite il progetto Interreg Slowmove diretto della Provincia di Novara quale capofila italiana unitamente all’associazione Locarno Milano Venezia quale capofila svizzera.